Spirito, vento di Dio che non lascia riposare la polvere della storia

Commuovono e impressionano le parole di Gesù al momento di lasciare i suoi amici, consapevole della loro e della nostra precarietà, della fragilità della nostra fede e delle nostre virtù, e ci affida, il Signore Gesù, ad una forza che verrà ad illuminarci.

Viene  lo Spirito ad illuminare, a rivelare, a manifestare ciò che ancora non siamo in grado di capire. Dio non pretende la nostra perfezione ma chiede la nostra disponibilità, la nostra lealtà, il nostro desiderio di accoglierlo come Luce che illumina e guida il nostro cammino.

Con l’avvento dello Spirito santo il credente, che si lascia guidare dallo Spirito, non abolisce la Legge ma va oltre la legge. Esempio: non rubare e non uccidere è scritto nella Legge antica, e noi ci vantiamo di non essere ladri o assassini, ama il prossimo tuo come te stesso insegna Gesù e il prossimo non è quello che io vado a cercare secondo i miei gusti ma è colui o colei che mi viene incontro,  cerca e offre aiuto, fraternità, accoglienza, perdono.  Non fare agli altri il male che non vorresti fosse fatto a te, non basta! Ci è chiesto, di fronte al male, all’ingiustizia, all’iniquità  o alla mafiosità del sistema, di non girarci dall’altra parte, di non  fingere di non vedere, di non sentire, di non sapere.

Nella  logica dello Spirito santo non esistono i nostri e gli altri, ma in Cristo siamo fratelli Tutti, figli tutti dell’unico Padre, chiamati tutti per amore a camminare insieme, dove nessuno è suddito dell’altro, e nessuno può escludere l’altro perché nella casa di Dio tutti siamo invitati e accolti solo per amore, solo per misericordia, nessuno ci entra per meriti propri.

Non è facile da capire, non lo è stato in passato e non lo è neppure nel presente: Dio non si merita, Dio si accoglie sempre e solo come un dono gratuito frutto e segno del suo amore misericordioso che si china e si prende cura di tutti, dei giusti e degli ingiusti.

Ogni tempo ha le sue peculiarità, le sue modalità che non necessariamente si ripetono. Fare come si è sempre fatto non significa necessariamente essere fedeli, significa essere ripetitivi. Fedeltà al Vangelo non significa sempre e necessariamente ripetere ciò che è stato ma scoprire ciò che  avviene.

Oggi il mondo, anche quello vicino a casa nostra, non solo gli immigrati ma anche  quelli della nostra famiglia ci presenta, a volte, realtà e scelte di vita sociale, professionale, affettiva, religiosa non sempre facili da capire. Lo Spirito Santo ci suggerisce non la rigidità delle Leggi anche se buone o giuste, ma prima di tutto il rispetto e la dignità di ogni persona.

Non  è sempre facile capire, ma questa è la legge dell’amore che ci ha insegnato un Dio e Signore che ci ha accolto e amato anche nelle nostre fragilità e nei nostri limiti, che morendo in croce ci ha perdonato il nostro peccato e il nostro rifiuto. Risorto ci invita a vivere da risorti, con il cuore abitato dal suo Spirito. Ci consegna la legge dell’amore che rifiuta l’indifferenza  e il disimpegno ma che rispetta le diversità.

Questo non significa che tutto va bene. Significa che la legge e la logica dell’amore  che Gesù ha praticato e insegnato ai suoi, più e prima del giudizio, l’esclusione o la condanna,  chiede fraternità sincera e sincera ricerca del bene comune. Il giudizio appartiene solo a Dio il quale, prima di essere giudice, ci è Padre. Padre sempre e Padre per sempre.